Storia del culto alla Madonna del Sole

 

 

Come abbiamo illustrato nella prima parte, il titolo primitivo (donde originò il culto della Madonna del Sole) era S. Maria della Valle; quell'immagine o affresco per l'ingiuria dei tempi, deperì e si consunse; al suo posto gli Eremiti della prima Chiesa affidarono al noto pittore jesino l'incarico di affrescare una nuova Icona della Vergine; ciò avvenne nel 1471, come è segnato nell'affresco.

 

L’autore del dipinto                Dipinto raffigurante la Madonna del Sole

Il Feltrini nel suo volumetto scrive di non conoscere purtroppo il nome di colui che, in mezzo a quei raggi d'oro, abbia saputo così divinamente dipingere quel bel volto di Maria che, con una espressione di maestà e bontà insieme, suscita nei cuori sentimenti di venerazione e di affetto.

Forse una volta, a piedi del quadro sotto la data, vi era scritto anche il nome; ma coll'andar del tempo e molto probabilmente nella traslazione avvenuta nel 1666, quella parte di intonaco dove era il nome si perdette. Tuttavia alcuni, argomentando sia dall'epoca, sia dallo stile, sia anche dalla tradizione, l'attribuiscono ad Andrea di Bartolo da Jesi.

Di questo parere era anche il compianto Mons. Giovanni Annibaldi, Priore della Cattedrale di Jesi e valente scrittore di cose jesine, il quale, in un suo manoscritto, dopo di aver chiaramente detto: "Io ritengo che sia opera del nostro Andrea non solo per la tradizione ma anche per alcuni riscontri di questa con altre opere di lui" così maestralmente e minutamente lo descrive: "Il campo di esso (affresco) è alto m 1,55, largo 1,15: il fondo è color celeste di mezzo al quale spicca l'Immagine di Maria diritta ed alta m 1,25: molto bella la faccia serena e soave; alza la destra, colle prime tre dita spiegate in atto di benedire, piega la sinistra aperta sul petto d'innanzi a cui è un sole in oro raggiante.

La veste della Madonna è una tunichetta bianca screziata di ghirigori in giallo turchino e rosso, ai polsi e ai piedi: ai fianchi non è recinta di zona di sorta.

Un velo bianco dal capo Le scende diviso sul petto fin sotto i fianchi e agli orli è screziato in oro. Due Angeli alati ignudi ma con velo ai fianchi, nell'uno turchino e nell'altro rosso, Le mettono la corona in capo con molta agilità e grazia.

In basso a destra verso la Madonna è genuflesso colle mani giunte un devoto pellegrino o eremita vestito di sacco con bordone e bisaccia sulla spalla destra; a sinistra un bel fanciullo pur genuflesso prega a mani giunte. il pellegrino è barbato, l'altro semplice e delicato.

Bellissima l'espressione in ambedue".

Così la descriveva l'Annibaldi quando l'affresco era tutto scoperto; ma nel 1872, sia per meglio conservare, sia forse per coprire alcune scalfitture fatte nella veste, questa fu ricoperta da lamina d'argento ricamata in oro. Recentemente la Immagine è stata ripor­tata alla primitiva purezza e semplicità.

 

Il nuovo Titolo “Madonna del Sole”

Non troviamo memorie che attestino come e in quale epoca precisa venne a detta Immagine posto il bel titolo di Maria, “Madonna del Sole”.

Fino al principio del secolo XVII la troviamo costantemente chiamata: S. Maria della Valle. Il primo documento, in cui la troviamo promiscuamente chiamata con l'uno e l'altro titolo, è l’Istromento di fondazione e di erezione della Nuova Chiesa nella valle in data li Novembre 1602 in cui è scritto: S. Maria de Valle sive del Sole.

Da quest'epoca in poi si seguitò a chiamarla ora coll'uno ed ora coll'altro titolo; ma del primo non se ne ha più memoria dopo che la benedetta Immagine, nel 1666, fu trasportata nel luogo attuale.

Come Le sia venuto questo glorioso titolo non si può chiara­mente precisare.

Alcuni vogliono che l'abbia assunto dall'effige del sole, che l'autore Le dipinse sul petto, quale simbolo dell'Eterno Sole di giustizia, il Verbo Divino incarnato e nato da Maria come canta la Santa Chiesa. Ma ciò non è conforme alla tradizione. Questa infatti vuole che ciò sia conseguenza di un prodigio operato, fin dai primi tempi, dalla SS.ma Vergine in favore di un cieco nato, di cui parleremo tra poco.

 

Pagina Precedente

Home page

 

Menu Storia del culto

Pagina Successiva